Relazione di Mario Ruz del 12 novembre 2008
Mercoledì, 12 novembre 2008 - La relazione di Mario Ruz all'assemblea su Malga Laghetto
La raccolta delle firme
Per prima cosa un resoconto sulla raccolta delle firme
È stata fatta semplicemente senza un’organizzazione, senza denigrare nessuno, senza promesse senza minacce, anche
se c’era chi andava dicendo che era antidemocratica, contro lo sviluppo e altre analità.
Sono state raccolte 410 firme , fra residenti, i cosiddetti utenti dell’uso civico,in maniera trasversale e casuale
Parallelamente i turisti, quelli che evidentemente si sentono parte delle vicende di Lavarone, su loro iniziativa hanno
raccolto 390 firme .
Se le 410 firme su circa 1000 abitanti effettivi fossero trattate con la tecnica dell’indagine demoscopia si potrebbe parlare
della volontà del 90 % della popolazione.
-----------Tutte queste persone hanno chiesto al Sindaco due semplici ma chiarissime cose , ritirare la delibera che
chiedeva l’autorizzazione per cancellare i diritti di uso civico su 104.715 m2 di bosco e promuovere un referendum
anche informale su tutta la questione Malga Laghetto .(un referendum tipo quello effettuato per la piscina o per le tombe
di famiglia)
Sono richieste chiare e specifiche, deve essere data una risposta.
---------Per semplificare le cose , quando sono state consegnate le firme al Sindaco si è convenuto che il referendum
poteva essere sostituito da una pubblica assemblea alla fine delle quale emergesse comunque la volontà della
popolazione, altrimenti resta in piedi la richiesta di referendum.
Pertanto a meno che l non si decida diversamente occorrerà esprimersi con un si o con un no .
Se sarà si la popolazione si assume la responsabilità per Malga Laghetto e tutti ci mettiamo il cuore in pace
-------------Se sarà “no” sarà il Sindaco a dire cosa vuol fare.
Comunque per non buttare al vento 410 firme si è formato un comitato che ha presentato una formale opposizione alla
provincia sulla base di quella che si ritiene una violazione delle norme che regolano i diritti di uso civico, sappiamo che la
provincia tende a coprire i comuni, però sulla stessa base è quantomeno ipotizzabile una istanza di annullamento da
presentare al TAR che ha gia emesso sentenza favorevole in casi simili proprio a salvaguardia degli usi civici.
Gli Usi civici
Molti hanno sentito parlare di usi civici ma forse non sanno di che cosa si tratta
Cerco di dare una spiegazione per quello che conosco
Sono diritti che risalgono al medioevo e trovano origini da concessioni dei feudatari a favore degli abitanti di una
determinata zona
Il diritto di uso civico viene definito in maniera compiuta da una legge del 1927,e dal codice civile che stabilisce:
“chi ha diritto d’uso di una cosa può servirsi di essa e se è fruttifera può raccogliere i frutti per quanto occorre
ai bisogni suoi e della sua famiglia.
Nel nostro caso è un diritto che tutti noi abbiamo sopra determinate terre appartenenti al Comune (in pratica i boschi e le
malghe) ,per il semplice fatto di far parte di una famiglia del Comune di Lavarone, per soddisfare le nostre esigenze e
della nostra famiglia in ordine a svariate utilizzazioni di cui al giorno d’oggi resta in evidenza , il legnatico , il legnatico
utile, il pascolo. Il far legna ed il pascolo che ci hanno sempre fatto credere sia una concessione del comune di fatto
sono un diritto delle popolazioni.
E’ importante però sapere che la provincia di Trento ha fatta una legge nel 2005, che stabilisce come devono essere
amministrati i beni di uso civico definiti dalla legge “elementi fondamentali per la vita e lo sviluppo delle popolazioni
locali e per la salvaguardia ambientale e culturale del patrimonio e del paesaggio agro-silvo-pastorale del
trentino.
Questi concetti danno una visione diversa e moderna degli usi civici .
Si incominciano a vedere anche altre evoluzioni moderne di questi diritti , per esempio l’impiego degli scarti del legno
per la produzione di energia elettrica e termica con tecnologie che ora sono disponibili sul mercato e che produce
anche i cosiddetti certificati verdi , che sono valori vendibili .
Tanto per capire : lo scarto del legno -è- un tipico frutto di uso civico e l’energia –è- un bisogno fondamentale per la vita
dei residenti e allora si intuisce che in futuro questi diritti saranno sempre più importanti per garantire che i benefici di
queste nuove tecnologie ritornino intera comunità utente, e non ha beneficio dei soliti noti o che restino a discrezione
dell’Amministrazione comunale.
I beni di uso civico di Lavarone sono comunali e pertanto vengono amministrati dal Comune e qui sta il nodo della
questione perché il Comune deve agire in maniera distinta e riconoscibile , in pratica ha una doppia funzione una come
organo politico amministrativo e una come amministratore dei beni di uso civico .Sono attività che non possono essere
confuse e devono svolgersi con modalità e procedure separate, lo ha confermato proprio il TAR di Trento con recente
sentenza
Quando il Comune intende modificare o estinguere diritti di uso civico su un determinata proprietà, poiché ne è
l’amministratore, deve fare alcune cose che sono obbligatorie e non facoltative di cui le principali sono:
verificare che quello che intende fare sia un beneficio per la generalità degli abitanti del Comune, cioè tutti i titolari di uso
civico e pertanto non il generico interesse pubblico né la generica utilità pubblica meno che meno un’ interesse settoriale
e privato come nel caso di malga Laghetto.
Seconda cosa obbligatoria deve verificare che non ci siano alternative a quello che si vuol realizzare meno onerose e
penalizzanti per i beni gravati da uso civico, nel nostro caso alternative ce ne sono e come.
Il Comune di Lavarone ha fatto tre delibere successive ultima quella che si chiede sia revoca, senza predisporre
nessuno dei provvedimenti e degli adempimenti richiesti salvo qualche confusa enunciazione di principio.
Proprio per il pasticcio combinato con tutte queste deliberazioni con le 410 firme si chiede in prima istanza di ritirare o
annullare la delibera n. 10 approvata il 30/06/2008. Se il comune intende insistere con la vendita dovrà comunque
ripartire da capo. Altrimenti resta in piedi l’opposizione già presentata e in seconda istanza il ricorso al TAR con
altissima probabilità di successo.
L’ambiente
Veniamo ad un’altra questione
Tutti e dico tutti , piano urbanistico provinciale come primo, assessori provinciali , esperti,ricercatori universitari, sindaci,
studi specialistici commissionati dai comuni, dicono che la scommessa dello sviluppo turistico degli altipiani si giocherà
sull’identità del territorio, sul suo ambiente naturale, sul recupero dell’ambiente costruito e sul paesaggio.
Il territorio di Lavarone è piccolo molto piccolo per rendersene conto basta accendere il computer e verificarlo sul quel
programma che si chiama Google heart.
Se il territorio naturale è un valore come dicono tutti allora non possiamo sprecarne neppure un metro quadrato.
A Lavarone si è costruito troppo, male, e spesso in posti sbagliati.
IL Piano Urbanistico provinciale dice che sugli altipiani va ricercato l’equilibrio sostanziale fra il paesaggio e l’
infrastrutturazione dell’area , vuol dire che questo equilibrio ora non c’è ed in qualche modo và ripristinato. Certamente
non costruendo su 114.715 mq. di bosco a Malga Laghetto.
Lo Studio Nexteco affiliato all’università di Padova su commissione degli enti pubblici locali ha prodotto un lavoro
intitolato “Piano per lo sviluppo e la valorizzazione ambientale degli altipiani trentini” . Questo piano quando parla degli
ambienti naturali vulnerabili dice che l’area che và dal dosso del Monco ai contrafforti del Cimone fino a Malga Laghetto
ed all’ antal per finire al forte Belvedere è dal punto di vista ambientale vulnerabile con grado di criticità medio o alto. Va
da sé che l’area di Malga Laghetto per la presenza del Pez del Prenzipe e del biotopo è ad altissima vulnerabilità
ambientale.
Sempre gli enti pubblici locali hanno commissionato ad un gruppo di studio dell’Università Bocconi di Milano un lavoro
che si intitola” Studio per il posizionamento strategico degli altipiani nel mercato turistico .
Questo documento parlando del turismo ambientale cioè quello che fa riferimento all’ambiente naturale ed al contesto
della vita montana,afferma che è un segmento che si stima arriverà fra non molto al 20% ed all’interno di questo
segmento ci sarà il cosiddetto ecoturismo che secondo uno studio del WTO l’organizzazione mondiale del turismo sarà
il migliore per fascia di età. motivazione , scelta accurata della destinazione e con propensione alla spesa superiore alla
media.
Cosa vogliono dire queste citazioni.
Vogliono dire che l’area di Malga Laghetto - Pez del Prenzipe è un potenziale scrigno da valorizzare dal punto di vista
naturalistico, ambientale , paesaggistico proprio in funzione di quel turismo che è quello del futuro prossimo a venire.
Lavarone nella valorizzazione del territorio e dell’ambiente può ancora primeggiare , proprio perché ha un ambiente ed
un territorio pregiato e soprattutto diverso da tutte le destinazioni turistiche del Trentino e anche dell’alto Adige . Il Nostro
territorio, il nostro ambiente, il nostro paesaggio piacciono ancora, dobbiamo farlo emergere invece di distruggerlo
Di contro con quello che vuol fare l’amministrazione comunale, soprattutto nella posizione in cui vuole costruire e con
l’antropizzazione che ne conseguirà , distruggerà le potenzialità di Malga Laghetto con influenza negativa anche per le
aree verso il monte Cimone e verso il forte Belvedere
A tal proposito si riporta il parere del servizio Foreste e fauna della provincia di Trento ,espresso nella conferenza dei
servizi provinciali che ha esaminato quella variante al piano regolatore che ha creato la zona fabbricabile a Malga
Laghetto: dice la forestale “è una realtà significativa sotto il profilo ambientale nel contesto dell’altipiano”. In questo senso
“l’aumento di pressione antropica dovuta alla presenza del campeggio “ e “l’asportazione e la frammentazione del
complesso boscato si ripercuoterebbe sulla stabilità delle popolazioni forestali limitrofe e sulle potenzialità turistico
ambientali della zona”
E’ un concetto chiarissimo di gente indipendente che conosce perfettamente il nostro territorio
Questi ragionamenti sono indirizzati sopratutto alle nuove generazioni , pensateci bene , perché una volta distrutta, a
Lavarone non c’è una Malga Laghetto di ricambio
Questo non vuol dire abbandonare Malga Laghetto al suo destino, delle idee ci sono basta volerle ascoltare.
I campeggi
In definitiva cosa vuol fare l’amministrazione Comunale a Malga Laghetto:
Dalle delibere del Consiglio Comunale abbiamo appreso che vuole attuare il programma integrato di intervento descritto
nell’articolo 99 settimo delle norme del Piano Regolatore ,essenzialmente una struttura alberghiera ed un campeggio, si
dice per irrobustire le strutture turistiche di lavarone a favore degli impianti di risalita, dicendo che questo necessità è
stata evidenziata dagli studi specialistici prima ricordati.
Diciamo subito che non è assolutamente vero, tanto che lo studio bocconi a pag. 15 dice che sugli altipiani esiste : “una
notevole quantità di strutture per l’ospitalità turistica tale da consentire il rafforzamento dell’economia del settore senza la
necessità di ulteriori consistenti insediamenti”.
In nessuno degli studi specialistici si parla dei campeggi né tanto meno della necessità di realizzarne di nuovi.
Quanto all’inserimento nel tessuto turistico di operatori esterni cosiddetti più robusti lo studio Nexteco a pagina 169 e
170 afferma :”Il modello di sviluppo , che deve necessariamente essere realmente sostenibile ed eco-compatibile , dovrà
essere gestito , di preferenza , dal capitale umano locale e dovrà essere frutto dello spirito di iniziativa imprenditoriale
delle genti dell’altopiano , che è garanzia di reale sostenibilità.
Peratro era cosa nota. negli ultimi 40 anni , il paese è progredito solamente quando si messa in moto l’iniziativa della
gente locale. I cosiddetti investitori esterni hanno lasciato solo guai.
Su questo tema voglio citare un’altra persona superqualificata: la dottoressa Mariangela Frank ,responsabile delle
ricerche sul turismo del dipartimento di economia dell’Università di Trento e consulente della provincia che dice: “
sostituire il turismo di massa con uno più qualificato, non significa un turismo per ricchi, ma per persone con propensione
alla spesa più alta, interessate ad un turismo ecoresponsabile e culturale». Quindi «non è necessario costruire nuove
strutture, ma fare largo uso di ricerca e tecnologie per contenere gli impatti».
Gli assessori Gilmozzi e Mellarini da tempo vanno dicendo che il trentino non è fatto per i grandi numeri ma per
l’imprenditorialità diffusa che tenda all’eccellenza e costruisca reti fra operatori ed istituzioni.
In tutta questa faccenda può anche essere apprezzato un nuovo a albergo Malga Laghetto , anche perchè c’era già.
Però ,a meno che tutto non sia una semplice questione di soldi per le casse del Comune , che sarebbe una cosa
demenziale da pubblico ludibrio ,risulta incomprensibile il perché si debba realizzare un’ altro campeggio a Lavarone.
Ce ne sono già tre, compreso quello dell’ Elbele che benché sia sul territorio di Folgaria gravita su Lavarone..
Tutti assieme dispongono di 260 piazzole per oltre 900 posti letto . Oltre a ciò il Comune stà predisponendo un’area
camper per 50-70 veicoli per altri 200 posti letto.E’ il buon senso a dire che basta ed avanza.
Come tutti i campeggi di montagna salvo qualche rara eccezione i campeggi della zona di Lavarone sono in pratica
diventati depositi permanenti di roulottes, altrimenti avrebbero dovuto chiudere perché per il campeggio tradizionale a
Lavarone non c’è mercato.
Ma , si dice che questo sarà un campeggio a 4 stelle.
Sopra gli 800 mt. In Trentino esiste un solo campeggio a 4 stelle , si trova a Dimaro in val di sole , in mezzo a montagne
fra le più belle in trentino , il Brenta , la Presanella l’Ortles-Cevedale, nei pressi dei centri di rafting sul Noce ,a poco più
di un Km. dall’ arrocamento di Daolasa per l’accesso a tutte le piste della cval di Sole fino a Campiglio , ci passa davanti
una bellissima pista ciclabile è a due passi dal centro della borgata di Malè.
Per il turista all’aria aperta un posto ideale . Non per niente è stato premiato come il miglior campeggio del Trentino alto
adige. La zona di Malga Laghetto al confronto e la negazione di tutto. La costruzione di un campeggio in quella posizione
al di là dell’aspetto ambientale è solo una forzatura.
Si dice che porterà gente sulle piste da sci perché assieme all’albergo avrebbe una capacità ricettiva di 600 persone.
Le statistiche dicono che il tasso di occupazione medio dei campeggi di montagna in inverno è del 30%, un po’ di più
quella dell’albergo per cui ad essere ottimisti si può considerare un tasso di occupazione complessivo del 40% il che vuol
dire 240 persone al giorno , ma poiché al massimo scia il 70% dei turisti e solo per mezza giornata e molti di questi
scieranno a Folgaria si può dire che nei migliore dei casi l’apporto di queste strutture sarà di meno di 70 persone al
giorno, che è meno dell’1 % della portata complessiva degli impianti di risalita Lavarone.
Senza per forza distruggere Malga Laghetto si può ottener un risultato di gran lunga maggiore solo incentivando l’uso
dell’enorme quantità di seconde case. Seconde case sempre chiuse e di cui nessuno si occupa, anche se fra tutti noi
paghiamo le spese per delle infrastrutture acquedotti,fognature, strade, ,illuminazione, destinate a funzionare a pieno
regime pochi giorni all’anno propria a causa di queste disgraziate seconde case.
Si dice che per la realizzazione del programma integrato di intervento verrà pubblicato un bando pubblico.
Questo è un non senso perché chi mai potrà partecipare all’asta se l’attuale albergo e oltre 40.000 mq di area che fanno
parte del programma integrato sono di proprietà della Malga Laghetto s.r.l. che è una società di proprietà della S.P.A
Baia Silvella con cui il Comune per pubblica ammissione, sta trattando da molto tempo. Questo bando sarà solo un falso
ideologico, ci si pensi bene.
Ricordiamoci poi che se alla società Malga laghetto veranno venduti ulteriori 104,715 mq. di terra, questa società con
quasi 150.000 mq. totali di terra sarà la padrona assoluta di Malga Laghetto..
Ma in fin dei conti , se questa gente vuole realizzare un’albergo a Malga Laghetto , ben vengano sono già proprietari di
un albergo e di oltre 40.000 mq. credo che non debbano chiedere niente a nessuno.
Se vogliono costruire un campeggio lo facciano sui loro terreni che sono collocati fra il villaggio e l’impianto di risalita del
monte cucco è percio avranno quantomeno un’impatto ambientale e paesaggistico limitato.. In fin dei conti il Campeggio
di Dimaro che ho citato in precedenza e che è stato premiato come il miglior campeggio del Trentino Alto Adige, dopo
l’ultimo ampliamento ha una superficie di 40.000 mq. con 200 piazzole 20 bungalow 4 appartamenti in totale 600 posti
letto credo che basti.
E invece no qui si vuole realizzare un campeggio su 104.715 mq. E vero che c’è l’albergo ma siccome sarà abbinato al
campeggio ne occuperà non più di 5000 mq.
Perché si vuole fare questa operazione?
In tanti anni passati all’interno dell’amministrazione comunale ho imparato che in questi casi a pensare male ci si
azzecca sempre.
Qui non c’è uno straccio di progetto , pertanto è lecito riferirsi alle norme del Piano Regolatore e pensare che tanti mq.
servano unicamente a costruire tanti bungalow o villette con superficie utile 40 mq. come dice la legge e siccome per
legge non si possono realizzare più del 30 per cento di casette rispetto al totale delle piazzole piu terreno vuol dire piu
villette. Poi ci sarà un 20 % di strutture fisse di appoggio con copertura anche esse di 40 mq. , con un locale chiuso di
14 mq. a cui si aggancerà la roulottes. il resto saranno piazzole ordinarie che probabilmente resteranno solo sulla carta
o poco più.
Il gioco è fatto ci saranno ancora centinaia di seconde case più meno concesse in affitto ed un altro deposito di roulottes
, ovviamente a 4 stelle
Si dirà che ci saranno i contratti le convenzione le impegnative.
A mia memoria quasi tutte le convenzioni i contratti , le impegnative a carico dei vari cosiddetti investitori sono finite nel
nulla o stravolte a cominciare proprio da Malga Laghetto e per finire alla lottizzazione dei dossi di chiesa e buon ultimo
l’albergo residenziale belvedere a Villanova .
10.000 mc. di edificio di 4 piani. nato con tutti i crismi e le autorizzazioni comunali e provinciali con maree di timbri e visti
e con tanto di convenzione e ora trasformato in non si sa bene cosa,
con il beneplacito proprio di questa amministrazione che ha trasformato l’area da alberghiera a residenziale consolidata
: un capolavoro.
Conclusione
Per concludere voglio insistere ancora una volta: siate coscienti che se verrà distrutta non ci sarà una Malga Laghetto
di ricambio è una scelta definitiva.
Per questo la popolazione in questa sede o con un referendum come richiesto dalle firme dovrà esprimere un parere , si
o no senza tentennamenti.
Se sarà si, bene ci metteremo tutti il cuore in pace.
Se sarà “no" vedremo cosa farà l’amministrazione.
Se si vuole, i mezzi per fermarla ci sono .
Malga Laghetto - Lavarone (TN)